Bus, pochi passeggeri. Male le piste ciclabili. I dati
Ecosistema Urbano 2016 è il tradizionale rapporto giunto alla sua edizione numero 23 e realizzato da Legambiente. La ricerca, realizzata in collaborazione con l’istituto di ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, mira a tracciare una fotografia delle performances ambientali del Paese. Quest’anno, per la prima volta, Ecosistema Urbano non ha proposto solo un confronto con i 12 mesi precedenti bensì ha analizzato un periodo più lungo, valutando l’evoluzione dei valori dei capoluoghi in quattro parametri fondamentali. Smog, acqua, rifiuti e, per quanto interessa maggiormente l’Automobile Club Livorno, anche il settore del trasporto pubblico e della connessa mobilità urbana.
Bus, questo sconosciuto. Per quanto concerne il trasporto pubblico, i numeri forniti da Legambiente fanno riferimento al 2015. Dalle cifre, emerge che Livorno verrà chiamata a fare meglio in futuro: il valore per passeggeri trasportati dai bus annualmente in rapporto al numero di abitanti è 61, un dato che inserisce Livorno ‘solo’ al 21esimo posto sulle 43 città capoluogo di dimensioni medie, secondo il criterio di suddivisione individuato dallo studio. Una cifra che delude anche alla luce dello spiccato crollo registrato dal 2011, quando il valore era di 71 utenti saliti in media a bordo dei mezzi pubblici. Idem per quanto concerne i livelli di servizio offerto dall’azienda di trasporto pubblico locale: 24 è il valore labronico di percorrenza annua km-vetture per abitante (sceso dal 26 dell’anno precedente), che ci inserisce ancora una volta esattamente a metà della speciale classifica.
Ci si sposta meno, almeno in auto. Livorno risulta 43esima anche nella graduatoria per l’Indice Modal Share, basata sulla percentuale (68%, l’anno prima era dell’80%) di spostamenti privati motorizzati, sia su quattro che su due ruote. Questo dato è influenzato al sostanzialmente basso tasso di motorizzazione, almeno per quanto concerne le auto, registrato in città: sono ‘appena’ 54 le vetture circolanti ogni 100 abitanti, un rapporto che fa scalare a Livorno la speciale classifica sino al nono posto tra i capoluoghi più ‘virtuosi’. Ovviamente, sottolineiamo, non sono considerati gli scooter e le moto per cui Livorno è invece una delle città leader in Italia per numero di due ruote circolanti in rapporto al numero di abitanti.
Ancora troppi sinistri. Alle nostre latitudini non va così bene invece sul fronte dell’incidentalità stradale, come confermato di recente anche dal parallelo rapporto annuale stilato da ACI e ISTAT: con un valore di 8,90, nel rapporto tra numero di morti e feriti sulla strada ogni mille abitanti, peggio di Livorno fanno soltanto altre 12 città. Questo anche perché da queste parti si annota soltanto uno 0,24 nell’estensione pro capite della superficie stradale pedonalizzata (metro quadrato per abitante), un dato che inquadra Livorno precisamente a metà tra i top e flop nazionali.
Piange il pedale. Cattivo è anche il dato relativo alla ciclabilità, ovvero la misurazione del livello di infrastrutturazione perle due ruote a pedali: la città resta mestamente sessantesima con 2,70 nel rapporto per metro quadro ogni 100 abitanti. Un valore in crescita rispetto al mediocre 1,90 del 2014 ma ancora non del tutto sufficiente. Specie se posto a confronto, ad esempio, con l’11,70 dei cugini pisani (28esimi in tutta Italia). Livorno è 52esima anche per km totali di piste ciclabili (15,60), escluse quelle inserite nelle aree verdi. Una performance che rimane deludente, sempre rapportando il dato alla vicina Pisa (37esima con 28,70 km).
L’aria che tira. L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria ha coperto cinque principali componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, energia) ed ha permesso di stilare una classifica di ecoperformance generale. Nei dati riferiti al 2014, Livorno è solo 52esima (piazzata esattamente a metà di una classifica composta dai 104 capoluoghi di provincia italiani) nella classifica generale della salute dell’ecosistema urbano. Negli ultimi 5 anni presi in considerazione invece, le medie portano Livorno leggermente più su, in 45esima posizione.
Un piazzamento analogo è quello livornese nel ranking stilato in base alla qualità dell’aria: 47esimo posto per i valori medi annuali registrati dalle centraline sul biossido di azoto (un comunque confortante 30,5, visto che la soglia posta come limite dalla legge per la tutela della salute umana è di 40 μg/mc). Non rilevati i valori di ozono, decisamente meglio si viaggia invece in materia di livelli di pm10: Livorno è la 17esima città capoluogo meno contaminata, con una media annuale di 20,5 microgrammi per metro cubo. Una statistica confortante, con un valore peraltro in costante discesa negli ultimi quattro anni, dal 2011 (quando il valore medio era di 24,5) ad oggi.
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