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Liceo Cecioni. Eliminacode: gli studenti sono numeri da spostare?

Sabato 26 Novembre 2016 — 13:20

Il Liceo Cecioni viene a conoscenza soltanto in data 23 novembre del Piano di programmazione della rete scolastica predisposto dall’U.S. “Cultura, reti scolastiche, museo storia naturale del Mediterraneo” in vista della seduta del 28 novembre del Consiglio provinciale per la necessaria delibera. Si sottolinea come, per l’ennesima volta, la Provincia di Livorno intende fare scelte importanti sull’offerta formativa delle scuole livornesi senza coinvolgere in nessun modo le stesse istituzioni scolastiche, peraltro in un periodo in cui sono già state avviate le attività di orientamento per gli alunni delle terze medie e delle loro famiglie, ed in tempi talmente ristretti da rendere difficile il diritto di replica.
In particolare, il Piano della Provincia intende affrontare il “quadro critico” dei licei livornesi intervenendo in maniera ragionieristica sulla distribuzione degli studenti e soprattutto violando in  tal modo il diritto delle famiglie a scegliere liberamente la scuola per i loro figli.
Per il Liceo Cecioni questa non è la maniera giusta di risolvere il problema, che invece andrebbe preventivamente  affrontato in un percorso concertativo con tutte le scuole coinvolte.

Nello specifico, il piano della Provincia evidenzia che il Liceo Cecioni ha da tempo consolidato l’offerta formativa di 5 licei ( e non 6 come erroneamente indicato) che hanno una lunga tradizione e che in questi anni hanno registrato un aumento delle iscrizioni.

Attualmente gli alunni sono oltre 1.800 rispetto al limite dimensionale di 1.400 studenti previsto anche dal DR 828 del 30 agosto della Regione Toscana. La situazione del Liceo Cecioni non è però unica in Regione: in Toscana ben 51 scuole, tra le quali anche l’ITI Galilei e l’ISIS Vespucci Colombo di Livorno, superano il limite dimensionale, evidentemente perché, come previsto dalla stessa normativa regionale, dispongono di beni strutturali adeguati e garantiscono una valida offerta formativa alle famiglie che li scelgono.

Sempre nella proposta di delibera, si legge che il Niccolini Palli “si situa pericolosamente in prossimità della soglia dimensionale minima di allievi per il mantenimento dell’autonomia scolastica (e della sede dirigenziale)”. Questo avviene nonostante l’ampia offerta formativa del l’Istituto Niccolini Palli, come compare nel sito della scuola (ben 6 indirizzi, e non 5 secondo quanto indicato dalla delibera).

Non è invece chiaro perché la Provincia evidenzi la criticità del Liceo Enriques che, con i suoi 836 iscritti, non ha problemi di limite dimensionale e con i suoi 6 licei, come si evince sempre dal sito della scuola (e non 3, come indicato dalla delibera), presenta già una diversificata offerta sul territorio.

Come si legge nella proposta di delibera provinciale, questi due Istituti hanno richiesto entrambi l’attivazione del Liceo linguistico (cosa peraltro strana, visto che al momento compaiono già nella loro offerta formativa).

La Provincia, rispetto a queste richieste, intende deliberare quanto segue:

1)  disporre per il liceo Cecioni un contingentamento delle iscrizioni al liceo Linguistico

2) disporre per il liceo Cecioni, in riferimento al Liceo delle Scienze Umane, “un contingentamento del numero della classi prime per l’a.s. 2017/2018 così da favorire un contestuale aumento delle iscrizioni all’identico indirizzo presente presso all’ISIS Niccolini Palli”.

Vista la procedura adottata e la proposta di delibera per il consiglio provinciale del 28 novembre, il Liceo Cecioni, in seduta plenaria di tutte le sue componenti, non ritiene giustificata la proposta della Provincia, e chiede:

1)     di rivalutare il Piano di programmazione della rete scolastica non imponendo il “numero chiuso” delle iscrizioni al liceo Linguistico e al liceo delle Scienze umane per garantire a tutte le famiglie la libera scelta della scuola superiore

 

2)     di attivare preventivamente un percorso concertativo con le scuole al fine di valorizzare l’offerta formativa sul territorio, evitando di mettere gli istituti in una sterile competizione basata  più sui numeri che sulla qualità dell’offerta didattico-metodologica tale da garantire la libera concorrenza

IL LICEO CECIONI

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