Verso il Giubileo delle Carceri, incontro in Vescovado
di Roberto Olivato
Iniziato l’8 dicembre dello scorso anno il Giubileo della Misericordia si concluderà il prossimo 20 novembre e ad un mese dalla sua chiusura, a Livorno tutto è pronto per il convegno “Giustizia e Misericordia, Pena e Riconciliazione” che si svolgerà in Vescovado giovedì 27 alle ore 17,30 organizzato dalla Caritas, Cooperatori Paolini e dalla Diocesi. L’incontro che è preparatorio al Giubileo delle Carceri del 6 novembre, vedrà la partecipazione di suor Raffaella Spiezio presidente Caritas Livorno, Santina Savoca direttrice Casa Circondariale Le Sughere, Marco Garghella comandante Polizia Penitenziaria di Livorno, Don Antonino Tarzia direttore rivista Jesus, Arnoldo Mosca Mondadori fondazione casa dello Spirito e delle arti, Michele Siggillino cappellano della casa circondariale di Livorno, il Vescovo Simone Giusti . Come detto, questo incontro rappresenta il preludio della giornata mondiale del Giubileo delle carceri che prenderà il via domenica 6 Novembre, come ha ricordato la dottoressa Monica Cuzzocrea insegnante ed una delle organizzatrici del Convegno .
“Questo incontro ha lo scopo di far uscire all’esterno le problematiche presenti nel nostro carcere, ma senz’altro comuni ad altri luoghi di pena”.
In quale veste è presente all’interno della casa circondariale?
“Iniziai diversi anni or sono dopo aver conosciuto il padre trinitario Michele Siggillino cappellano alle Sughere e d’allora ho cominciato a frequentare questo particolare luogo, dove insegno catechismo ai detenuti”.
Può descriverci il carcere visto dall’interno?
“Il carcere è per lo più visto esclusivamente come un luogo di pena e non di riscatto ed è vissuto spesso come qualcosa di lontano dalla nostra quotidianità, quando invece ne è parte integrante iniziando dal recupero rieducativo, per finire al reinserimento nella società una volta che i detenuti tornano in libertà ”.
Quanti detenuti partecipano alle sue lezioni di catechismo?
“Attualmente sono sette e tutti di massima sicurezza ed è commovente vedere come partecipano agli incontri, pur rassegnati nella pena da scontare, sono fiduciosi nella speranza della giustizia divina la cui misericordia travalica le leggi umane e questo è il fine principale di questo Giubileo”.
L’accompagnare alla Cresima il 6 novembre, nella giornata del Giubileo delle carceri i sette detenuti delle Sughere, è per la dottoressa Cuzzocrea motivo di soddisfazione e di commozione come lei stessa ci ha confessato.
“Far uscire almeno spiritualmente i prossimi cresimandi da questa zona d’ombra, come è percepita la vita carceraria, è per me non solo motivo di orgoglio, ma di grande gratificazione. Oltre all’aspetto spirituale il Convegno si prefigge anche di far conoscere le difficoltà economiche ed a volte anche igienico sanitarie, in cui la comunità carceraria è costretta a vivere. Un incontro aperto a tutti e che senz’altro permetterà di conoscere più a fondo la vita che si svolge dietro le sbarre e che oltre ai detenuti, riguarda anche la vita degli agenti penitenziari e di conseguenza delle loro famiglie”.
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