Caro Nogarin, aiuti anche noi educatrici a non essere più precarie
Caro Sindaco sono una delle tante educatrici e insegnanti che lavorano da anni in somministrazione presso gli asili nido (continua)
Caro Sindaco sono una delle tante educatrici e insegnanti che lavorano da anni in somministrazione presso gli asili nido, scuole infanzia e Centri Infanzia del Comune di Livorno. Tutta la nostra storia ha inizio per molte di noi nel 2007 quando la precedente amministrazione decise di affidare le supplenze a un’agenzia interinale tramite appalto pubblico, da li abbiamo iniziato un percorso di selezione e poi siamo entrate in servizio. Per anni abbiamo contribuito insieme alle colleghe di ruolo a mantenere alta la qualita’ dei servizi educativi con la nostra professionalità acquisita attraverso gli studi universitari, l’esperienza e ogni anno con la formazione fatta secondo le direttive del Comune stesso. Non e’ stato facile ogni anno sempre con la paura di non lavorare, ma abbiamo sempre fatto del nostro meglio, nonostante le difficolta’ che questo tipo di precariato comporta (essere spostate spesso dal nostro servizio per “tamponare” la dove mancava personale di ruolo; cambiare sede ogni anno con nuovo colleghe, cercare di non assentarsi nemmeno per malattia per paura di non essere richiamate).
Dopo tutti questi anni l’amministrazione e’ cambiata il vostro partito ha vinto e lei e’ diventato Sindaco di questa citta’ e noi abbiamo per la prima volta dopo tanto creduto che le cose potessero cambiare anche per noi. Poi abbiamo visto lei sempre dalla parte dei lavoratori (TRW, Aamps,ecc) quindi credevamo fermamente di migliorare la nostra condizione ma non e’ stato cosi’. Finito l’appalto al 30 giugno 2016 e’ stato indetto un nuovo appalto affidato ad un’altra agenzia e chi come alcune di noi a fatica avevano ottenuto un minimo di stabilizzazione sono state costrette a licenziarsi; poi il Tar sospende la nuova agenzia e noi torniamo con quella vecchia poi il 27 settembre viene riaffidato alla nuova e di nuovo noi ci siamo dovute dimettere ma avevamo ottenuto magari le 36 ore come le colleghe di ruolo e il 12 ottobre il Tar di nuovo sospende la nuova agenzia e noi dobbiamo di nuovo dimetterci e passare a un contratto con inferiore numero di ore. Tutto questo senza avere nessuna prospettiva lavorativa futura in quanto l’appalto arriva fino a giugno 2017.
Lei può immaginare la nostra delusione, la nostra perdita di speranza che avevamo appena vi siete insediati. Io le scrivo questa lettera per esprimere la nostra rabbia verso tutto questo e per chiederle la sua partecipazione come l’ha avuta nei confronti dei precari Aamps e altri.
Una somministrata
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