In mille alla festa della Madonna di Montenero
Il vescovo: "Quante volte abbiamo chiesto di sederci ad un tavolo per trovare soluzioni ai problemi cittadini. Purtroppo l’individualismo e l’egoismo di alcuni non hanno mai permesso questi incontri"
di Roberto Olivato
E’ stato un giovedì pomeriggio all’insegna della natività della Vergine Maria, quello festeggiato l’8 settembre al Santuario di Montenero (foto Lanari). Il compleanno di Maria ha visto un Sagrato occupato da più di un migliaio di persone. La festività ha coinciso con la rivitalizzazione della nostra Diocesi grazie all’arrivo di Matteo, Alessandro e Salvatore, tre nuovi seminaristi che portano a 12 il numero di studenti. Una evangelizzazione giovanile che porterà ad un maggiore impegno sociale del clero livornese così come ricordato dal vescovo Giusti.
Monsignore può spiegarci meglio di cosa si tratta? “Ho già parlato ai giovani sacerdoti ed agli insegnanti cattolici del nuovo impegno che sarà loro richiesto a favore dei ragazzi”. Vale a dire? “Desidero che i giovani sacerdoti, specialmente i seminaristi, escano periodicamente dalle loro stanze ed entrino nelle parrocchie attivandosi per diventare apostoli dei giovani. Solo entrando in contatto con i ragazzi e vivendo assieme a loro sarà più facile conoscerli e capirli ancor prima che lascino le parrocchie dopo la cresima o addirittura dopo la prima comunione”. Lei ha anche parlato di una maggiore presenza nelle aule scolastiche. “Assolutamente sì. Oltre agli insegnanti di religione, anche alcuni giovani sacerdoti saranno presenti nelle scuole dove realizzeremo delle Cappellanie Studentesche quale punto di riferimento per tutti gli studenti. Il nostro impegno non sarà però limitato solo alle scuole. Grazie alla collaborazione di due sacerdoti Vincenziani entreremo nel mondo dei giovani lavoratori, carico d’insicurezze causate da problemi esistenziali che a volte sfociano nell’uso di droghe”.
Un impegno sociale non di poco conto, che pare essere un sorta di mobilitazione generale, quasi un richiamo alle “armi ” del clero, di tutte le componenti cattoliche cittadine il cui scopo, ha proseguito il vescovo Giusti “è quello di aiutare i giovani a cercare di risolvere i loro problemi ridonando fiducia nel presente e soprattutto nel futuro, puntando sull’amore di nostro Signore che vuole il bene di noi tutti. Basta sapersi affidare ciecamente a lui ed egli saprà come ricompensarci”. “Certo – ha proseguito monsignor Giusti – ci vuole buona volontà da parte di tutti. Quante volte abbiamo chiesto di sederci ad un tavolo con tutte le forze politiche, sociali, associazioni laiche e cattoliche per cercare tutti assieme soluzioni ai problemi cittadini. Purtroppo l’individualismo e l’egoismo di alcuni non hanno mai permesso questi incontri e pertanto abbiamo pensato di muoverci da soli come Diocesi”. Una mossa a sorpresa quella del vescovo Giusti che senz’altro darà adito a critiche di parte, ma che indiscutibilmente dimostra la concretezza operativa della nostra Diocesi, pronta da sempre a trasferire in fatti le promesse enunciate nel corso di ogni anno.
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