Lombardi da favola:
vince anche in Calabria
Marco Lombardi non smette mai di stupire e si conferma ancora una volta imbattibile anche nella “6 ore di Curinga” in Calabria. Partito con l’intera famiglia al seguito, dopo circa 10 ore di viaggio con il suo furgone, Marco arriva a Curinga nella notte di venerdì 5 agosto. La mattina, al momento della consegna del pettorale, gli viene assegnato il più ambito, il numero 1. La 6 ore di Curinga è una delle pochissime gare italiane ed estere, con un’organizzazione veramente al top. Ciascun atleta è considerato come un ospite e non come un numero, come purtroppo avviene in molte realtà. Dal punto di vista del percorso, si può tranquillamente dire che possa essere considerata la 6 ore in Italia ed in Europa più dura, poiché in un circuito di circa 3,5 km da ripetere per 6 ore, è prevista una salita di circa 400-500 metri, chiamata dai curinghesi, la “Salita del Calvario” equiparabile alla nostra salita della funicolare che da Montenero basso porta al Santuario.
Inoltre prevede altri tratti di percorso in falsopiano, anche se poi c’è una discesa che riporta nel centro storico. Con questo percorso, chi corre è cosciente che ciò che conta di più non è tanto il chilometraggio finale ma il posizionamento in classifica. Partenza alle 18, Marco si metto subito in testa alla gara a tirare il gruppo. Dopo 2-3 giri, cerca di mantenere il vantaggio. Intorno alle 3 ore e 30 di gara, doppia il 3° e poco dopo il 2°. Da quel momento non resta altro da fare che amministrare il vantaggio.
Assistito in maniera esemplare dalla moglie Sandy e dai 4 figli che si sono “sgolati” per fare il tifo, alla mezzanotte, allo scoccare della 6° ora di gara, arriva primo assoluto, con 72,198 km percorsi, con un vantaggio sul secondo di circa 4,5 km. Con questo risultato il livornese raggiunge l’obiettivo che si era prefissato, cioè quello di inserire in modo indelebile il suo nome nell’albo d’oro di questa meravigliosa gara.
Insieme allo sparo del cannone, che decretava la fine della gara, fuochi d’artificio coloravano il cielo che a tratti rifletteva la luce dei lampi che si scagliavano poco lontani.
“Ringrazio vivamente l’organizzazione della gara – il commento del corridore – ed in modo particolare Giovambattista Malacari, persona esemplare, che contribuisce a dare lustro al movimento dell’ultramaratona. Ringrazio mia moglie Sandy ed i miei bambini, Margherita, Manuele, Miriam e Maddalena. Ringrazio la mia società Atletica Libertas Runners Livorno, che mi consente di sventolare la bandiera amaranto ovunque vada. Ringrazio la Sogese s.r.l, ed in particolare la famiglia Monti, e la Cuore Liburnia Sociale nella persona di Vladimiro Tognarini ed i miei fisioterapisti Ghelarducci e Nencioni della Fisiolife, che mi seguono con professionalità. Inoltre vorrei ringraziare una persona veramente speciale, con la quale ho condiviso un’esperienza indimenticabile, il campione del mondo di remoemergometro e plurimedagliato di canottaggio e amico, Mauro Martelli, campione nello sport e nella vita”.
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