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Tragedia in porto: lutto cittadino

Giovedì 21 Luglio 2016 — 16:55

Tragico incidente in porto alla Calata Pisa all’Alto Fondale di Livorno dove un autotrasportatore, Mauro Filippi di 60 anni, è morto schiacciato da un forklift. Sul posto si sono precipitati i volontari della Misericordia di Livorno inviati sul posto dal 118 con un’ambulanza fornita di medico a bordo. Purtroppo non c’è stato niente da fare. La tragedia è avvenuta intorno alle 15,30. Sul luogo dell’incidente anche i vigili del fuoco, la capitaneria di porto e la polizia.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il camionista si trovava all’interno della Calata Pisa per effettuare uno scarico di cellulosa quando un muletto lo avrebbe investito causandone la morte.
I sindacati, appreso del fatale incidente, hanno subito indetto uno sciopero immediato per lutto e per richiedere maggiore sicurezza in porto.
Il commissario Gallanti e l’Autorita Portuale esprimono profondo cordoglio per il gravissimo incidente avvenuto oggi pomeriggio al porto e che ha contato la tragica perdita di una vita

PORTO

umana.”Ci stringiamo attorno al dolore dei familiari e dei colleghi della vittima, per la pesantissima perdita subita -ha detto Gallanti – siamo a disposizione delle autorità competenti per verificare la dinamica dell’incidente. Rimanderemo le opportune riflessioni in un secondo momento, ora è il momento del silenzio e del rispetto”.
Il sindaco Filippo Nogarin e tutta la Giunta Comunale esprimono profondo dolore e cordoglio per la morte sul lavoro, avvenuta nel pomeriggio di giovedì 21 luglio, di un camionista che ha perso la vita investito da un carrello elevatore alla banchina n. 54 dell’Alto Fondale nel porto, mentre attendeva che il carrellista finisse di caricare il camion.
L’Amministrazione comunale a nome di tutta la città manifesta la propria vicinanza alla famiglia, colpita da questo grave lutto.
Lutto cittadino per il giorno del funerale-  L’Amministrazione Comunale ha deciso di proclamare il lutto cittadino per la morte di Mauro Filippi, l’autista di 60 anni deceduto nel pomeriggio di giovedì 21 luglio a seguito di un incidente avvenuto alla banchina 54 dell’Alto Fondale.
La formalizzazione della decisione del lutto, che si svolgerà in occasione delle esequie, avverrà domani in occasione della riunione di Giunta già programmata. Il tragico infortunio che è costato la vita al lavoratore è avvenuto durante le procedure di carico merci. Alla famiglia di Mauro Filippi la Giunta esprime il proprio più sentito cordoglio e la propria solidarietà e vicinanza.  Come specificato nella delibera di Giunta, il lutto cittadino si esprimerà attraverso l’esposizione immediata a mezz’asta della bandiera cittadina per l’intera giornata, con la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre,la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale. Inoltre è stata stabilita la partecipazione del Gonfalone della città listato a lutto alla cerimonia funebre.
La sicurezza nei luoghi di lavoro – dichiara l’Amministrazione Comunale – rappresenta un elemento imprescindibile e assoluto che assurge a valore immune da ogni logica di mercato e di ricerca del profitto. La città di Livorno è da sempre sensibile ai temi del lavoro e nello specifico a quello della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e queste tragedie devono indurre a scelte coraggiose e improcrastinabili sull’applicazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, sui controlli e sugli investimenti.
L’Amministrazione intende pertanto rendersi promotrice attiva di ogni azione finalizzata a garantire ad ogni lavoratore la massima sicurezza possibile”.

Sull’episodio si è espresso anche il vescovo Giusti tramite le pagine del periodico della Diocesi “La Settimana” che riportiamo qui su Quilivorno.it in cui dichiara: “Non si può morire di lavoro”.
Lorenzo Bacci e Federico Bellandi, Partito Democratico: ” Appresa la notizia del gravissimo incidente mortale avvenuto in Porto, esprimiamo sconcerto e profondo dolore per il lutto che colpisce non solo il Porto di Livorno ma l’intera città. Auspichiamo che si faccia immediatamente chiarezza sulla dinamica dell’incidente, anche al fine di evitare il ripetersi di eventi che non possono essere giustificati. Ai familiari della vittima giungano le più sentite condoglianze e la vicinanza di tutto il PD di Livorno, nei suoi livelli politici ed istituzional”.
Lorenzo Bacci – segretario territoriale
Federico Bellandi – segretario cittadino
Cgil e Filt. Sciopero sulle banchine-  “Ancora una volta dobbiamo piangere per un lavoratore morto sul lavoro. Al momento non conosciamo la dinamica dell’incidente, ma ci domandiamo come sia possibile che si debba continuare a morire nelle fasi di carico e scarico dal forklift a camion e viceversa, quando esistono procedure chiare di prevenzione da rispettare.
Un camionista morto, un operatore portuale distrutto dal dolore. Dobbiamo fermarci per riflettere, non sono stati sufficienti gli appelli dei sindacati per incrementare la sicurezza in porto, non è stata accolta la proposta di un tavolo dove discutere di un punto di primo soccorso e fare un’analisi della situazione. Oggi più che mai è necessario adoperarsi a tutti i livelli, sindacati, Enti Locali, imprese e gli enti preposti alla vigilanza affinché non accada più. Non vogliamo più piangere vittime sul lavoro. La CGIL esprime la propria vicinanza e solidarietà a tutti coloro che sono coinvolti nell’incidente, le più profonde e sentite condoglianze alla famiglia della vittima”.
Segreterie Cgil e Filt provincia di Livorno

Il presidente Rossi –   Un nuovo morto sul lavoro, stavolta al porto di Livorno dove un camionista è stato investito nel pomeriggio da un carrello elevatore impegnato a caricare merci nell’automezzo. Il presidente della Toscana Enrico Rossi esprime cordoglio alla famiglia del lavoratore. “Fatti di cronaca come quelli di oggi non possono che suscitare dolore, ma devono anche spingere tutti a fare di più – sottolinea il presidente – Per la giunta il lavoro sicuro è una necessità e un modo di rispettare i lavoratori”. “L’anno scorso a dicembre abbiamo firmato un protocollo che riguarda il lavoro nei tre porti toscani, ma abbiamo investito anche risorse: quasi 8 milioni di euro nei prossimi cinque anni con il piano 2016-2020 approvato a maggio, non solo per i porti ma per la sicurezza nei luoghi di lavoro di tutta la Toscana”. “La sicurezza sul lavoro – prosegue Rossi – si costruisce attraverso la formazione e la responsabilizzazione, ma anche attraverso la diffusione di buone pratiche e controlli. Un mese fa, tra l’altro, la Regione ha varato un piano speciale destinato alle cave di marmo e alle aziende lapidee, che prevede linee guida ma anche nuove assunzioni che porteranno a quadruplicare i controlli nelle imprese”.
Andrea Raspanti –  Un altro morto sul lavoro. Gli incidenti sono casi isolati. Quando si ripetono, parlare di incidenti porta fuori strada. Qualcosa non va nel porto di Livorno. Siamo vicini alla famiglia dell’uomo che ha perso la vita.
Andrea Raspanti, Futuro!

ANMIL- Ancora sangue sul lavoro, un lavoratore morto alla banchina n. 54 dell’Alto Fondale nel porto, oggi alle 15:30. Un autotrasportatore è rimasto schiacciato da un folklift.
Eccoci nuovamente a piangere una vittima del lavoro, due famiglie completamente distrutte, una per la perdita di una persona cara, che come ogni giorno era uscita da casa per svolgere il proprio lavoro per garantire una stabilità economica e sociale alla famiglia e compiere un dovere e diritto sancito dalla Costituzione Italiana.
Mentre la famiglia del lavoratore portuale coinvolto nel tragico incidente avrà la vita altrettanto sconvolta, e il lavoratore portuale sarà distrutto dal dolore per aver causa suo malgrado l’incidente mortale.
Poco più di un mese fa l’8 giugno un altro lavoratore portuale rimaneva vittima di un altro incidente sul lavoro, in quel’ occasione l’infortunio fortunatamente non ebbe un esito finale cosi grave, come quello di oggi, ma quante volte ancora dobbiamo tenere le dita incrociate.
Sicuramente verranno fatte dalle autorità competenti tutte le verifiche e chiarezza sulla dinamica del incidente, abbiamo più volte letto in altri casi di infortuni in ambito portuale e non solo, che spesso la causa di tali gravi episodi è dovuta ai rittimi di lavoro sostenuti, al numero sempre minore di lavoratori spesso costretti lavorare in situazioni di estremo disagio.
Non è mi intenzione scaricare la responsabilità, prima che le autorità competenti non abbiamo svolto il proprio lavoro, ma sicuramente qualcosa nella macchina che deve garantire sicurezza e tutela a tutto il comparto lavorativo portuale non ha funzionato, ma come Presidente Territoriale ANMIL ( Associazione Nazionale Mutilati Invalidi del Lavoro) e come invalido del lavoro mi sento ancor di più colpito, addolorato e coinvolto ogni qualvolta un lavoratore rimane vittima di un incidente sul lavoro, sempre causato dal mancato rispetto delle norme inerenti alla Sicurezza sui luoghi di lavoro. Sappiamo bene che le leggi nel nostro paese sono molto ferree e ristrettive, ma purtroppo spesso non vengono prese in considerazione oppure rispettate in minima parte, fino a quando non ci scappa il MORTO scusate la mia franchezza, ma non possiamo e non vogliamo, più accettare che accada tutto ciò.
Ne parleremo per alcuni giorni e poi tornerà tutto come primo e ogni lavoratore o lavoratrice che la mattina uscirà di casa dovrà sperare di far ritorno al calare della sera.
Porteremo avanti come Associazione le nostre battaglie, sulla prevenzione, sulla cultura della Sicurezza fin dalle scuole, sulla difesa del diritto alla Vita e alla Salute che ogni Lavoratore/ Lavoratrice, dovrebbe aver garantito dalla nostra amata Costituzione.
Ai famigliari della vittima giungano le più sentite condoglianze e la vicinanza di tutta l’ Anmil Territoriale, Regionale e Nazionale.
Stefano Di Bartolomeo,  Presidente Territoriale ANMIL Livorno,  Consigliere Regionale ANMIL Toscana,  Consigliere Nazionale ANMIL

Sinistra Italiana: incidente mortale in porto e sostegno sciopero ALP- “Non ci sono parole per commentare quanto avvenuto all’Alto Fondale con l’incidente mortale successo a un autotrasportatore, schiacciato da un fork lift. Innanzitutto vanno le nostre condoglianze ai familiari del lavoratore che ha perso la vita e auspichiamo la piena chiarezza nella dinamica dell’incidente. Noi come forza politica siamo consapevoli che la frenesia del lavoro, l’eccessivo uso di straordinari fa aumentare le probabilità che possono portare a eventi tragici come quello avvenuto oggi. Nello stesso tempo siamo convinti che non possono essere scaricate tutte le responsabilità sul lavoratore portuale che ha causato questo incidente, si deve andare fino a fondo in tutti gli aspetti delle procedure di sicurezza dell’impresa, della turnistica che essa adottata in rapporto alle modalità di uso degli straordinari e del riposo dei lavoratori nell’arco delle ventiquattro ore. Oggi volevamo fare un comunicato per il sostegno alle ragioni dello sciopero indetto dalle RSU di ALP (CIB UNICOBAS) ma questo evento ci porta a rafforzare sia il nostro sostegno allo sciopero che la nostra richiesta che i sindacati siano uniti per la sicurezza dei lavoratori e contro la precarietà nel porto di Livorno”.
Sinistra Italiana Esecutivo di Livorno

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