Torna il “Senso del ridicolo”. Il programma
Dopo il successo della passata edizione torna a Livorno dal 23 al 25 settembre "Il senso del ridicolo", festival italiano sull'umorismo, sulla comicità e sulla satira
di Claudio Caprai
Dopo il successo della passata edizione, torna a Livorno dal 23 al 25 settembre “Il senso del ridicolo”, festival italiano sull’umorismo, sulla comicità e sulla satira. Il festival, diretto da Stefano Bartezzaghi e promosso da Fondazione Livorno, è gestito e organizzato da Fondazione Livorno – Arte e Cultura, con la collaborazione del Comune di Livorno e il patrocinio della Regione Toscana. Sono partner della manifestazione Trenitalia e Aedes Siiq, con il supporto di Pictet e Rai Radio2 è media partner.
Saranno tre giorni di eventi, mostre, spettacoli e laboratori, senza un vero e proprio tema portante, perché l’umorismo è variegato e si può trovare in qualsiasi forma, allo stesso modo la comicità sarà presente, ma non sarà una semplice rassegna di comici. L’edizione precedente ha dimostrato come l’incontro tra l’umorismo livornese e quello “da fuori” sia perfettamente riuscito e Bartezzaghi si augura non solo di ripetere, ma anche di fare meglio dell’inaspettato successo dello scorso anno. Allo stesso modo la vicesindaco Stella Sorgente ha anticipato che l’amministrazione comunale si impegnerà per la riuscita del festival.
Oltre alla sua importanza culturale, è ingente anche il ritorno a livello economico, infatti l’Assessore alla cultura Francesco Belais ha spiegato che “Questo festival ha tutte le carte in regola per diventare di respiro nazionale, due mesi dopo Effetto Venezia si riaccendono i riflettori sul quartiere, sarà fatto tanto lavoro per i turisti, che troveranno la massima accoglienza e la massima apertura di ristoranti e servizi”.
“Ai temi della comicità e dell’umorismo si addice quella competenza leggera che non vuole costruire discorsi solenni e chiusi in se stessi ma tenere sempre aperti dialoghi e giochi, nel tentativo di migliorare il nostro umore e, assieme, il nostro acume. – afferma il direttore del festival – È stato questo il criterio predominante, se non l’unico, che ha ispirato le scelte del programma: la speranza è che ci aiuti a preservare una fra le più imprescindibili (ma anche fra le più sottovalutate) delle vere necessità della vita, individuale e associata: il senso del ridicolo, appunto.”
La lectio magistralis inaugurale (23 settembre, ore 17.30), tenuta da Maurizio Ferraris gioca (e sta lì il suo magistero) con il classico titolo di Hegel: in questo caso per «Fenomenologia dello spirito» si intende una scorreria nei territori dell’umorismo filosofico, in un dialogo ideale con un amico e maestro da poco scomparso, Umberto Eco. Ma tutto il programma di quest’anno è intessuto di dialoghi, di matrice di volta in volta radiofonica (LaLaura e Fabio Canino, 24 settembre, ore 12.30), teatrale (Ottavia Piccolo con Sara Chiappori, 24 settembre, ore 21.00), cinematografica (Gianni Canova e Davide Ferrario, 25 settembre, ore 19.50), giornalistica (Marianna Aprile eAlessio Viola, 25 settembre, ore 18.00), letteraria (Achille Campanile e Ludovico Ariosto: questi due, impossibilitati a intervenire, verranno evocati in spirito dal nostro Nostradamus, Marco Ardemagni, 23 settembre, ore 19.00), satirica (Mario Cardinali e Bruno Gambarotta, 25 settembre, ore 19.30), comica (Geppi Cucciari con Stefano Bartezzaghi, 23 settembre, ore 21.30).
Nell’anno in cui la cultura italiana celebra il 500esimo anniversario dalla prima edizione dell’Orlando Furioso, una linea ariostesca percorrerà i nostri incontri, con le letture di Ottavia Piccolo, già in scena nella storica edizione teatrale di Luca Ronconi (24 settembre, ore 21.00) e di Marco Ardemagni (24 settembre, ore 19.00), con l’approfondimento arguto dello studioso Fabrizio Bondi (24 settembre, ore 15.45); ma anche con i sorprendenti casi dei «matti», furiosi o miti, di varie città italiane (fra cui Livorno), raccolti da Paolo Nori (25 settembre, ore 11.30).
Il 24 settembre, alle ore 12.45, il campo delle arti visive sarà battuto, da parte dello storico dell’arte Andrea Daninos, con le beffe inscenate direttamente da artisti (a partire da Giotto); con una storia di antiquariato scritta da Alan Bennett e letta da Ottavia Piccolo (25 settembre, ore 16.45), con la ricapitolazione del caso livornese delle teste di Modigliani compiuta il 24 settembre, alle ore 15.30 dal giornalista che a suo tempo l’aveva portato alla luce, Gianni Farneti: non per riaprire ferite forse mai del tutto rimarginate, ma per ricordare come e perché si fossero prodotte. Una delle famose tre teste, l’unica generata proprio soltanto per scherzo, parteciperà con la sua muta presenza a una mostra, Se i quadri potessero parlare, in cui i quadri che hanno fatto la storia dell’arte si mettono a parlare: è Stefano Guerrera, lo spiritoso autore, che li prende in giro o sono loro a prendere in giro noi? Una seconda mostra, Bruno Munari: un personaggio in cerca d’aurore, ci riporterà a considerare la produzione di Bruno Munari, il geniale artista, designer e pensatore che ci ha insegnato a trasformare la fantasia in immaginazione, creatività, invenzione. Si è già fatto il nome di Bennett: il «british humour» è un mito anche equivoco, che Andrea Cane ci aiuterà a conoscere nei suoi connotati reali, se non regali (25 settembre, ore 15.30). L’irresistibile Amleto del CollettivO CineticO fornirà poi un riscontro teatrale, attorno a uno dei massimi totem della cultura non solo britannica (24 settembre, ore 19.15).
Le tre linee – l’ariostesca-folle, l’artistica-beffarda, la britannica-ironica – si incroceranno su uno sfondo campito e screziato da due tinte complementari: quella della vita quotidiana e quella dei mass-media. Il 25 settembre, alle ore 12.30, le storie individuali sono materia di lavoro e trasformazione anche comica per Matteo Caccia e per Claudia De Lillo, nota anche come Elasti (25 settembre, alle ore 10.30); il comico nei mass-media le rispecchia e le deforma a partire da «format» ormai classici, come le comiche di Laurel & Hardy raccontate da Gabriele Gimmelli (24 settembre, ore 10.45), per arrivare alle sit-com e alla serialità che caratterizzano la tv contemporanea, secondo le analisi che risultano dal lavoro di critico e di studioso di Aldo Grasso (24 settembre, ore 10.30). Il direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, Aldo Vitali propone poi un’antologia personale di cose da ridere, da lui incontrate in un curriculum eclettico che lo ha portato dalla musica pop ai fumetti per ragazzi, dalla letteratura umoristica sino alla tv (24 settembre, ore 17.45). Nella sua seconda edizione, il “Senso del Ridicolo” integra il suo programma con due nuove offerte: quattro laboratori per bambini e ragazzi condotti dalla linguista e animatrice Giulia Addazi (24 – 25 settembre) e un ciclo di tre film in omaggio al maestro della commedia all’italiana Luigi Comencini (nel centenario della sua nascita), curato da Gianni Canova (23-24-25 settembre, ore 21.00).
Info e social: www.ilsensodelridicolo.it. Facebook: Il senso del ridicolo | Twitter: @sensoridicolo | Instagram: @ilsensodelridicolo
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