Amedeo Modigliani “ospite” a Castello Pasquini
La storia delle vere teste di Modì, volume edito nel maggio scorso dall’editore Sillabe, ha avuto già un ottimo riscontro di critica e di lettori
Un appuntamento da non perdere quello di domenica 21 agosto, alle 18 a Castiglioncello, Caffè La Limonaia, all’interno della rassegna “Conversazioni alla Limonaia Caffè” voluta e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Rosignano Marittimo.
Un ospite d’eccezione come Francesco Bruni – uno dei più noti sceneggiatori italiani dei nostri tempi, nonché regista – presenterà agli spettatori il volume Amedeo Modigliani. Le pietre d’inciampo. La storia delle vere teste di Modigliani, edito nel maggio scorso dall’editore Sillabe e che ha avuto già un ottimo riscontro di critica e di lettori. Un volume completo ed organico sulle teste ritenute di Modigliani, corredato da immagini, documenti, testimonianze – curati da Maurizio Bellandi, nipote di Piero Carboni – e dalle più recenti perizie. Il risultato finale è la ricostruzione di un insieme solido e congruente dell’intera vicenda, dal suo inizio fino ad oggi.
Francesco Bruni sarà accompagnato in questo “viaggio” dall’autore Maurizio Bellandi, Cristina Cerrai (l’avvocata che si è occupata della parte legale della vicenda), Vincenzo Farinella (docente di storia dell’arte all’Università di Pisa) e Federica Falchini (storica dell’arte), mentre l’attore livornese Michele Crestacci interpreterà le parole e i pensieri di Piero Carboni in uno storytelling che cadenzerà le tappe della sua vicenda personale.
E quella del carrozziere Piero Carboni è una storia umana veramente straordinaria. Piero, un ragazzino livornese di sette anni, vede nel sottoscala di casa di un suo parente cinque teste in pietra e, chissà perché, non se ne dimentica. Divenuto adulto, durante la Seconda Guerra mondiale, tra le macerie della stessa abitazione ritrova quelle teste, ricordo d’infanzia, ridotte però di numero a tre e di cui una danneggiata. Tra tutto quel che vede, sceglie di trarle in salvo. Finita la guerra apre una carrozzeria e, nel corso della sua lunga vita professionale, sistema le teste nelle varie officine, visibili a tutti gli avventori. Le teste rimangono lì dagli anni Cinquanta fino a quasi tutti gli anni Novanta, indisturbate e fiere solo della loro bellezza. Ed oggi sono custodite in un luogo segreto, sempre a Livorno, pronte a farsi vedere da tutto il mondo. Se questa non è la trama perfetta di un film…
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