Esplosione in porto: il cordoglio di politica, sindacati, sport e associazioni
Il cordoglio del mondo politica sulla tragedia al costiero Neri dove due lavoratori della Labromare hanno perso la vita il 28 marzo.
Il presidente della Regione, Enrico Rossi – “Il mio pensiero va innanzitutto alle famiglie dei due operai morti nel porto di Livorno. Oggi è un giorno tragico, orribile. Tutta la Toscana esprime vicinanza e solidarietà. In attesa delle indagini e degli approfondimenti circa la dinamica dell’incidente, mi preme comunicare un profondo sentimento di rabbia. Fatti come questi accadono non per fatalità ma per lassismo e noncuranza, di cui è responsabile anzitutto la classe dirigente, quella datoriale e quella che ha ruoli di direzione istituzionale. Siamo ormai in presenza di una vera e propria mattanza dei lavoratori. Chiamerò, per quel che mi compete, ciascuno alle proprie responsabilità. In generale, laddove si lavora con impegno la mortalità si riduce fino ad azzerarsi. E questo deve essere fatto ovunque, anche al porto di Livorno”. A dichiararlo è i l presidente della Regione Toscana Enrico Rossi mentre si recava sul luogo dell’esplosione del serbatoio nel porto di Livorno che ha provocato la morte di due operai e il ferimento di altri. Rossi si sofferma poi su aspetti di contesto in materia di sicurezza, anche a prescindere dal tragico evento di oggi: “Già nel 2008 – ricorda il presidente – oltre all’applicazione del D.Lgs 272/99, noi ci impegnammo per istituire con un protocollo i comitati per l’igiene e per la sicurezza nei porti composti da tutte le autorità e delle forze sociali che fanno capo all’autorità portuale stessa, che ha il compito di riunire il comitato stesso. E poi concordammo di istituire i rappresentanti della sicurezza nei tre porti di Piombino, Livorno e Carrara, ben 3 a Livorno, dedicati, attraverso un progetto di formazione precisa, al coordinamento degli altri lavoratori della sicurezza, in modo da avere una visione complessiva dei problemi da affrontare, elaborata dagli stessi lavoratori”. “Il protocollo – sottolinea il presidente della Toscana – è stato rivisto solo nel 2015 e ci sono state anche difficoltà e resistenze per rifarlo, soprattutto da parte datoriale, al punto che siamo dovuti intervenire dalla stessa presidenza perché si procedesse alla stipula dell’atto. E’ stato firmato agli inizi del 2016 e purtroppo, per quel che mi risulta, anche a questo riguardo ci sarebbero state lentezze e vischiosità”. “Inoltre, mi è stato riferito che sino ad ora – denuncia Rossi – il comitato per l’igiene e per la sicurezza, che deve essere convocato dall’autorità portuale, non si è ancora mai riunito. Le cose non possono andare avanti così”. “La sicurezza nei porti è un tema difficile perché il lavoro nei porti è a rischio più che altrove, per la presenza di tanta merce che viene movimentata, per gli spazi, per il rischio di incidenti rilevanti e per la presenza di tanti soggetti, interni ed esterni”. “E’ necessario che ci siano comportamenti adeguati per il futuro e che sottovalutazioni e leggerezze siano sanzionate per tempo” aggiunge Rossi, che annuncia: “Abbiamo convocato per domani i sindacati regionali, i rappresentanti della sicurezza delle Asl della Toscana e il Dipartimento della Salute”. “In questi anni – conclude il presidente della Regione Toscana – il lavoro e i diritti dei lavoratori sono stati svalutati, si è pensato giustamente alla mancanza del lavoro ma troppo poco alla qualità del lavoro e alla sicurezza”.
La Cisl esprime cordoglio alle famiglie dei lavoratori scomparsi caduti sul lavoro. Serve aumentare i livelli di sicurezza – Il segretario generale della Cisl di Livorno, Giovanni Pardini, in relazione al grave incidente accaduto ieri che ha causato la morte di due lavoratori della ditta Labromare, esprime il proprio cordoglio e la propria solidarietà alle famiglie colpite da un così grave lutto. Nell’occasione questa organizzazione dice “basta” a quanto sta avvenendo nel territorio livornese; non vogliamo addentrarci in un una mera analisi statistica, il nostro pensiero è rivolto principalmente alla perdita di vite umane, ma in questo inizio di 2018 si sono già registrate tre morti, a fronte delle due registrate nei primi cinque mesi dell’anno precedente, un trend pericoloso ed inaccettabile. Lo vogliamo respingere con tutte le nostre forze, così come l’automatismo secondo il quale ad una ripresa dell’occupazione, o delle ore lavorate, corrisponda un aumento del rischio per i lavoratori. Anche questo è inaccettabile, senza voler dare specifiche responsabilità, compito deputato agli organi competenti. Al riguardo è opportuna una approfondita opera di prevenzione per scongiurare i rischi in tal senso; oltre al cordoglio alle due famiglie, questo è lo spirito della fiaccolata organizzata dalle organizzazioni sindacali: bisogna assolutamente evitare il ritorno ai primi anni 2000, quando furono purtroppo registrate troppe morti bianche nel nostro territorio. Occorre assolutamente rivitalizzare il tavolo regionale sulla sicurezza, concentrandosi sui lavori ad alto rischio, a partire dalle lavorazioni legate ai silos, perché in quest’ambito si stanno verificando troppi incidenti, anche a livello nazionale. Non c’è profitto che tenga a discapito della salute dei lavoratori.
Adesione alla fiaccolata del Pd in Regione- Aderiamo con convinzione alla fiaccolata promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in programma questa sera a Livorno. Crediamo sia un’iniziativa importante per testimoniare vicinanza alle famiglie delle vittime, alle quali rinnoviamo il nostro cordoglio, ai lavoratori di Livorno, all’intera città così scossa dalla tragedia di mercoledì. Come pure condividiamo l’idea che questa manifestazione debba puntare a riportate al centro il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, chiamando tutti a fare la propria parte affinché si possa evitare che accadano nuovi incidenti.
Così Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Francesco Gazzetti e Gianni Anselmi, consiglieri regionali eletti in provincia di Livorno, annunciano l’adesione del gruppo consiliare alla fiaccolata indetta dai sindacati che si svolgerà questa sera nella città labronica
Il commento di Franchi – Il presidente della Provincia, Alessandro Franchi: “Una tragedia che ancora una volta interroga le nostre coscienze sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, sulle quali occorre porre la massima attenzione. Mi stringo alle famiglie delle vittime, auspicando che sulle cause del disastro si faccia luce il più presto possibile”.
Il Comune di Collesalvetti – Nuovo grave incidente sul lavoro, avvenuto nella zona portuale di Livorno: una delle due vittime, Nunzio Viola, era residente a Collesalvetti. L’Amministrazione Comunale di Collesalvetti, nell’esprimere alle famiglie delle vittime e ai colleghi cordoglio e vicinanza in questo tragico momento, d’intesa con quella di Livorno, ha deciso di proclamare lutto cittadino congiunto in occasione delle esequie dei due caduti e di porre fin da subito le bandiere del Comune a mezz’asta e listate a lutto. “Al dolore si aggiunge dolore” queste le parole del Sindaco: “Un abbraccio forte, a nome di tutto il Comune di Collesalvetti, alla moglie, alle figlie e a tutti i familiari di Nunzio Viola nei confronti dei quali mi metto da subito a disposizione”. “Siamo sconvolti, non è ammissibile morire di lavoro nel 2018, chiediamo con forza alle autorità preposte che vengano accertate le cause di questo tragico incidente”. L’Amministrazione Comunale aderirà alla fiaccolata promossa dalle organizzazioni sindacali giovedì sera alle 21 a Livorno con partenza da Piazza della Repubblica e arrivo presso la sede dell’Autorità Portuale. Le iniziative pubbliche previste giovedì e venerdì sono annullate.
Livorno Calcio – Tutta la Società A.S. Livorno Calcio esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dei due operai avvenuta oggi, sul posto di lavoro, nel Porto di Livorno. La Società amaranto porge alle famiglie dei due lavoratori le più sentite condoglianze.
Il presidente Nedo Di Batte – Il club amaranto “I Campanile Livorno” esprime il suo cordoglio per le vittime del lavoro al porto di Livorno e si associa al dolore delle loro famiglie. Di fronte a queste tragedie tutto passa in second’ordine.
Svs – La Presidente, la direzione, i consiglieri, i lavoratori e tutti i volontari della SVS PubblicaAssistenza esprimono le loro più sentite condoglianze alle famiglie delle due vittime dell’incidente mortale avvenuto nel porto industriale di Livorno.
Confeserecenti Livorno – Raggiunti dalla tragica notizia, nel rappresentare le imprese del Commercio, Confesercenti Livorno esprime tutta la propria vicinanza, in questo momento così doloroso, alle famiglie dei due lavoratori che sono stati coinvolti nella tragedia avvenuta ieri nel porto industriale della nostra città. Purtroppo questo evento si inserisce in una drammatica tendenza, chiaramente definita da numeri e dati relativi alle morti sul lavoro in Italia (un trend negativo che ha portato nell’arco di 10 anni ad almeno 10.500 morti bianche) che pare peggiorare di giorno in giorno. Parlare di questi argomenti solo quando accadono vicende di tale portata non è sufficiente, cercare di trovare delle soluzioni è invece non solo necessario ma indispensabile e non più procrastinabile. A questo proposito riaffermiamo con forza il ruolo strategico dei sindacati dei lavoratori ai quali deve essere riconosciuto un ruolo strategico nel confronto con le associazioni deidatori di lavoro e le amministrazioni localinell’implementazione di politiche di rispetto ed applicazione delle normative in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ci preme anche sottolineare come responsabili politiche di sicurezza e percorsi di piena condivisione tra i vari soggetti coinvolti nella loro applicazione siano tanto più necessari quanto più il contesto economico si fa difficile e a tratti drammatico: bisogna evitare che logiche di ribasso mettano a repentaglio uno dei capisaldi del diritto al lavoro nel nostro paese ovvero la sicurezza.
Servono azioni concrete e rapide per non dover più,a posteriori, parlare di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Alessio Carraresi, presidente provinciale Confcommercio – Stavamo preparando un comunicato sui consumi della Pasqua a Livorno e Provincia, perché è di questo che Confcommercio si occupa: economia, commercio, turismo, servizi. In questo momento di tragedia ci sembra però più opportuno tralasciare ogni riferimento alla festività e stringerci nel lutto cittadino attorno alle famiglie di Lorenzo e di Nunzio, ai loro amici, ai colleghi, per la irriparabile perdita. Oltre a ribadire il nostro impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro quale elemento fondante delle nostre imprese.
Forza Italia – Forza Italia esprimere sentimenti di cordoglio e vicinanza alle famiglie dei due operai prematuramente scomparsi nel gravissimo incidente avvenuto durante il loro turno di lavoro.
Senatore Roberto Berardi – “Non si può e non si deve morire mentre si svolge la propria attività di lavoro. Esprimo fortemente il mio dolore per la scomparsa dei due operai della ditta Labromare al porto di Livorno e manifesto il mio assoluto cordoglio ai familiari delle due vittime”. E’ questo lo stato d’animo del senatore Roberto Berardi, esponente di Forza Italia e candidato vincitore in un collegio in cui era compresa anche la provincia labronica. Un politico che ha fondato tutta la sua campagna elettorale sull’importanza del fattore lavoro per tutte le comunità che è chiamato a rappresentare in parlamento e che per questo si dimostra doppiamente sgomento per la tragedia: “Era già mia intenzione prestare grande attenzione al problema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Una cosa fondamentale sulla quale cercherò di battermi con tutte le mie forze perché certi tragici eventi non accadano. Naturalmente mi rendo disponibile e auguro pronta guarigione per tutti gli altri operai coinvolti nell’incidente”.
On. Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali) – “Due operai morti al porto di Livorno e feriti gravi, per effetto dell’esplosione di una cisterna. Altri vari incidenti sul lavoro oggi in Toscana. Prosegue con numeri incredibili una vera e propria guerra nel mondo del lavoro in Italia, che continua a vedere morti e infortuni in aumento. Solo lo scorso anno oltre 1.400, ma questa guerra non è stata materia di campagna elettorale, eppure ha a che fare con le scelte della politica. “Alle famiglie dei lavoratori, alla città di Livorno l’abbraccio di tutti noi”.
Gianni Anselmi e Francesco Gazzetti, consiglieri regionali del Pd – “Non si può e non si deve morire di lavoro. Quante volte l’abbiamo detto… Oggi è accaduto ancora, due operai che non torneranno a casa dopo il proprio turno di lavoro, un altro ferito gravemente. Di fronte a questo nuovo tragico incidente, le nostre parole rischiano di suonare stanche e ripetitive. Ma non possiamo e non vogliamo abituarci a queste sciagure, occorre che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro sia centrale nelle politiche delle istituzioni, nel fare quotidiano delle aziende, nell’azione dei sindacati. Occorre che tutti, senza distinzioni e in egual misura, facciano davvero la propria parte. Saranno le indagini della magistratura ad accertare l’esatta dinamica dell’incidente di Livorno e a stabilire le eventuali responsabilità. Chiediamo che questo sia fatto rapidamente e con scrupolo, anche per scongiurare che simili incidenti abbiano a ripetersi. La Regione ha stanziato 8 milioni dal 2017 al 2020 per incrementare la sicurezza dei lavoratori: evidentemente le risorse e i progetti non bastano, c’è bisogno di capire perché e trovare risposte ulteriori. Alle famiglie e ai colleghi degli operai vittime dell’incidente la nostra vicinanza e il cordoglio del nostro gruppo consiliare”.
Federazione Pci Livorno – Il partito Comunista Italiano esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza alle vittime del incidente accorso al deposito costiero neri. Ancora una volta siamo ad assistere a delle vittime sul lavoro non è possibile che ancora oggi si esca da casa per andare a lavorare e non vi si faccia più ritorno, confidiamo che le autorità competenti accertino celermente eventuali, se vi fossero responsabilità in materia di sicurezza, materia che rimane costantemente sacrificata rispetto ai profitti ed interessi aziendali. Perciò ci rendiamo disponibili a qualunque iniziativa venga proposta su questo tema.
Francesco Renda Segretario Federazione Livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – Due lavoratori non sono tornati a casa perché il lavoro li ha portati via. Sono morti dentro una cisterna, la stessa occupazione che in meno di 3 mesi ha già portato via 5 operai in Italia. Vogliamo porgere le nostre più sentite condoglianze alle famiglie ed ai colleghi delle vittime e pretendere con loro che venga fatta luce al più presto sulle cause e sulle responsabilità di questa perdita ingiustificata. Da troppi anni ci raccontano che le morti sul lavoro sono in calo: non è vero. Se escludiamo le morti su strada connesse all’attività lavorativa, i dati parlano di una realtà ben diversa. Solo lo scorso anno, quello della ripresa, i decessi sono aumentati del 5% – ben oltre la crescita del PIL, ferma all’1,5%. La verità è che di lavoro non solo si continua a morire, ma che le generali condizioni di sicurezza non sembrano essere migliorate. Questi dati scontano la sempre più scarsa capacità di controllo dello Stato sul rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Inoltre il perenne ricatto del lavoro a tutti i costi porta i lavoratori a denunciare sempre meno il mancato rispetto delle norme di sicurezza per evitare di perdere la propria fonte di sostentamento. Questo è il paese del “jobs act”, dove i lavoratori sono sempre più deboli di fronte ai datori di lavoro, dove però i primi muoiono ed i secondi, nonostante tutto, si lamentano.
Forza Italia. Il coordinatore Mugnai – “A nome di Forza Italia Toscana e di tutti i parlamentari azzurri della nostra regione esprimo vicinanza e cordoglio nei confronti delle famiglie dei due operai deceduti poche ore fa a Livorno nell’esplosione, avvenuta in zona porto, di un serbatoio che aveva contenuto acetato di etile. Medesimi sensi si estendono da parte di tutti noi all’intera città e naturalmente, in primis, agli operai rimasti contusi o feriti nell’evento. E’ necessario un maggiore e migliore impegno contro la strage silenziosa di vittime del lavoro, una piaga davanti alla quale tutti – noi politici, istituzioni, parti datoriali e rappresentanze dei lavoratori – dobbiamo mettere in campo ogni strategia possibile a tutela della sicurezza di chi lavora. Sul fronte dell’elaborazione normativa, Forza Italia garantisce il proprio impegno ad ogni livello”.
Mcl Livorno – Il Mcl di Livorno esprime la sua vicinanza alle famiglie, ai colleghi ed gli amici degli operai che hanno perso oggi la vita lavorando nel porto della nostra città. Ci auspichiamo, come sempre accade nei momenti più tristi, che tutta la comunità cittadina sia unità nel dolore. Colpisce, tuttavia, come, nel 2018, sia ancora, nonostante le tante leggi e gli innumerevoli corsi di formazione, troppo facile morire a lavoro.
Unione Sindacale di Base (Usb) – L’Unione Sindacale di Base federazione di Livorno aderisce allo sciopero indetto da Cgil, Cisl e Uil per la giornata di giovedì 29 marzo 2018 e aderisce alla fiaccolata che si terrà sempre il 29 marzo alle ore 21 per denunciare l’ennesima strage su un luogo di lavoro dopo il decesso di altri due operai che è avvenuto oggi pomeriggio nel deposito di Neri a Livorno. I morti sul lavoro nel 2018 sono più di 120. Una strage continua dovuta al non rispetto delle norme di sicurezza e ad un mondo del lavoro basato su precarietà ricatto e sfruttamento. Negli ultimi 10 anni nel porto di Livorno sono stati già 5 gli incidenti mortali. È un bollettino di guerra in tendenziale aumento. Dobbiamo riuscire a ridurre il numero degli infortuni e delle morti. Chiediamo a tutti gli iscritti di partecipare allo sciopero secondo le modalità decise dalle singole categorie e dalle RSU di riferimento. E con forza chiediamo a tutte le istituzioni di fare immediatamente il punto sullo stato di sicurezza degli impianti industriali del porto. Denunciamo anche con forza l’episodio gravissimo avvenuto su alcune banchine del porto a proposito di minacce verso gli operai che oggi avrebbero voluto immediatamente fermarsi in sciopero in solidarietà ai due colleghi deceduti. Un atto vergognoso che mette il profitto davanti alle vite di due lavoratori che stasera non torneranno dalle loro famiglie.
Simona Ghinassi – Sinistra Italiana – Coordinatrice Federazione di Livorno e Marco Sabatini e Daniela Lastri – Sinistra Italiana – Coordinatori Toscana – La Federazione di Sinistra Italiana di Livorno congiuntamente a Sinistra Italiana Toscana, piange le due vittime e i feriti dell’incidente avvenuto intorno alle 14 al Porto di Livorno. Due lavoratori della Labromare hanno perso la vita nell’esplosione accaduta al deposito costiero Neri, mentre erano impegnati in un’operazione di pulizia all’interno di un serbatoio di olio combustibile. Le attività sempre ad alto rischio in quell’area ci pongono domande che solo l’autorità giudiziaria potrà chiarire dopo un’indagine che chiediamo sia veloce e attenta sulle cause dirette e su quelle indirette. Resta aperto un interrogativo sulla qualità dei controlli e sulle misure di sicurezza che riguardano la quasi totalità dei lavoratori che operano in ambito portuale e che oggi avrebbero potuto perdere la vita perché distanti solo poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente. Troppo spesso le scelte interne sulla destinazione delle attività nel porto di Livorno sono state condizionate più dall’interesse e dall’opportunità delle varie compagnie armatoriali, anziché dalla sicurezza dei lavoratori. Chiediamo pertanto a chi si occupa di pianificare le attività e le destinazioni d’uso delle aree più delicate, dedicate allo stoccaggio di materiali pericolosi, di riflettere e provvedere velocemente, oltre che con controlli serrati e applicazione senza deroghe delle regole di sicurezza, ad avviare un percorso pianificatorio che metta al riparo non solo i tanti lavoratori impegnati 24h su 24 nelle aree portuali circostanti, ma, di riflesso, anche le aree residenziali, densamente popolate, nella zona nord della città.
Il deputato Giovanni Donzelli e il portavoce cittadino di Fratelli d’Italia Andrea Romiti – “Non è accettabile che in una nazione civile si possa ancora morire in questo modo sul lavoro. Fratelli d’Italia esprime cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime in questo triste giorno. Occorre fare chiarezza sulle responsabilità. Livorno ha pagato un prezzo altissimo, in particolare modo negli ultimi anni: la politica ha il dovere di intervenire al più presto e concretamente per far fronte a questa vera emergenza”.
Potere al Popolo – Potere al Popolo Livorno è vicina ai familiari e agli amici di Lorenzo e Nunzio, i due lavoratori della Labromare, morti nell’esplosione avvenuta al Deposito Costiero Neri. Pochi giorni fa avevamo evidenziato la controtendenza rispetto al resto della Toscana, degli infortuni, mortali e non, che avvengono nella città di Livorno. 6 furono i morti nel 2013, ben 11 nel 2016. In calo invece nel resto della regione. Non si può non fare subito un accostamento tra la crisi della nostra provincia e gli infortuni in aumento. Dove la crisi picchia duro, probabilmente c’è un’inevitabile ricerca del profitto da parte dei datori di lavoro, e una paura della perdita del posto da parte dei lavoratori stessi. Costretti quindi a obbedire a straordinari, turni massacranti, contratti e livelli con mansioni diverse rispetto a quelle praticate e molto altro. Questa è la situazione che spesso riscontriamo nella nostra provincia e nella nostra città e i numeri lo fanno capire. Per quanto riguarda lo specifico caso del Porto di Livorno gli incidenti mortali sono innumerevoli negli ultimi anni: Dasonor morto nel 2010, Priscillano investito nel marzo di 3 anni fa, e Gabriele morto sulla nave Urania in bacino soltanto 5 mesi più tardi. Molte furono le promesse di un aumento della sicurezza, rimaste vane. Le leggi sulla sicurezza del lavoro in un periodo di crisi devono essere ancora più severe, mentre in questi anni i vari governi le hanno allentate, oltretutto “lasciando morire” il sistema di controllo. La questione della sicurezza deve uscire dalla ritualità! La “cultura della sicurezza” è un approccio che scarica sottilmente anche sui lavoratori le responsabilità. Se un “errore umano” rischia di costare la vita a se stesso e/o ad altre persone, vuol dire che va rivisto in toto il “sistema sicurezza” di quell’azienda o di quel luogo di lavoro.
Unicobas, il coordinatore del settore porto Massimo Mazza e il segretario provinciale Claudio Galatolo – Non si ferma purtroppo l’escalation di incidenti con morti e feriti nel porto di Livorno. Alle famiglie dei due lavoratori morti oggi nell’esplosione nel porto industriale va il nostro più profondo cordoglio e la nostra solidarietà ma questo non basta, bisogna fare in modo che simili tragedie non si ripetano più. E’ vero che il lavoro portuale non è privo di pericoli ma è anche vero che esistono precise norme di sicurezza che, se rispettate, ridurrebbero i pericoli al minimo ed eviterebbero quella lunga lista di incidenti avvenuti in porto in questi anni che sembra un bollettino di guerra. Bisogna istituire un tavolo sulla sicurezza con la presenza delle organizzazioni sindacali, delle forze politiche, dell’ASL e dell’Autorità portuale altrimenti continueremo a piangere i nostri morti.
Comunitando Livornoebraica.org – La triste notizia della tragedia occorsa a Livorno oggi, bel lungi dal voler e poter trarre conclusioni circa la dinamica e le cause,richiama direttamente al concetto biblico dell’importanza del lavoro e del rispetto del lavoratore per I quali adoperarsi sempre. In questo momento il pensiero non puo’ che andare solidale alle famiglie e ai colleghi delle vittime. Dal Cielo,come e’ d’uso affermare ebraicamente,possa giungere loro consolazione.
Ci chiediamo allora quanti passi indietro siano stati fatti in questi anni sulla sicurezza dei lavoratori. Ci chiediamo quante garanzie sono venute meno con la scusa di questi lunghi anni di crisi economica che non sono certo finiti. E chiediamo più sicurezza. Chiediamo più garanzie per i lavoratori. Perché l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Lo dice l’articolo 1 della Costituzione. E i partigiani hanno combattuto anche per questo. Ma non c’è mai lavoro senza sicurezza.
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